Comitato popolare Antico Corso Catania

Via Torre del Vescovo 4, Catania

14-10-2019

Le ex aree Ospedaliere: una risorsa possibile?

Siamo ad Ottobre avanzato e, se non fosse per una Estate implacabile che sembra infinita e che dona colore alle cose, avremmo l'esatta percezione della tristezza che regna sovrana in questa parte della città che sta sviluppando, come un Cancro nascosto, un processo di degrado che sarà inarrestabile. Certamente altre parti della città sentiranno solo lentamente questo fenomeno e quando sarà percepito, non sarà più possibile porre rimedio. Una visione tragica, strumentale, pessimistica? non siamo in grado di affermare il contrario, per questo invitiamo i catanesi a fare, magari in macchina (con buona pace per il carico ambientale) un giro per il quartiere Antico Corso/Cappuccini ed osservare "di persona" il decadimento di quelle che furono strutture vitali del sistema sanitario e non solo; infatti sull'onda delle dismissioni e della "svalutazione coatta" del patrimonio immobiliare pubblico, anche le sedi (ancora semioperative) di Via Androne, vengono progressivamente abbandonate aumentando e diffondendo il senso di una deriva di grande proporzione. E, mentre grandi spazi organizzati vengono "brutalmente" abbandonati nel deserto sociale che si profila, continuano a mancare spazi idonei ad esempio all'accademia di Belle Arti che, invece prende in affitto (dai Salesiani) locali a pagamento. Così come i Licei dell'area non hanno accesso a locali in prossimità delle loro sedi centrali. Il tessuto economico del quartiere è ormai ridotto al lumicino e pochi esercenti resistono allo spopolamento generato dalle improvvide dismissioni. In questo oggettivo scenario, si erge a paladino la presidenza della Regione che immagina e propone un'area cultural/museale dentro l'OVE, (evitando di citare il S. Bambino, il Ferrarotto, il S.Marta, le sedi occupate ed inutilizzate dall'Università di Catania; l'ex sede CISL di Via Crociferi e le migliaia di metri cubi di strutture pubbliche in disuso ed ancora da vandalizzare) nella totale assenza di un piano museale, di un progetto di servizi alla cultura, e non ultima una risposta all'agonia di un Teatro (il Bellini) destinato, pare, ad una definitiva chiusura; manca anche la doverosa citazione del piano economico/finanziario per la realizzazione di tale progetto che non è prioritario rispetto alla sottostimata necessità immediata di ricostruire in brevissimo tempo un tessuto economico che possa risorgere dalla devastazione indotta dal trasferimento di Ospedali che, fra l'altro sono attualmente pericolosamente in difetto operativo. Occorre promuovere una mobilitazione da parte dei cittadini, a partire dai residenti che diventino "Guide Turistiche" di questi luoghi storici, già di per se stessi musei aperti

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