Comitato popolare Antico Corso Catania

Via Torre del Vescovo 4, Catania

06-09-2019

Il Comitato, i suoi anni, oggi.

Siamo sul Web grazie ad Hackspace ed il programma Betatest. E’ una opportunità per le associazioni che vivono totalmente per la volontà dei soci e si sostengono con autofinanziamento e piccoli occasionali contributi. Piccola ma capace di affrontare le grandi questioni che riguardano la città, il suo contenuto, la sua politica con coerenza ed autorevolezza. Una autorevolezza che viene dal Dicembre dell’anno 2000 con una dura contrapposizione agli interessi speculativi su un’area archeologica (la collina della Purità) all’interno del quartiere Antico Corso. Il prossimo anno saranno 20 gli anni di attività con la stessa tenacia con cui abbiamo iniziato, proseguiamo il nostro percorso di “opinione” sulla natura e sulle prerogative dei Beni Comuni. E’ cambiato qualcosa in questi anni ed è cambiato in peggio: moltissimi giovani hanno lasciato questa terra per realizzare l’idea di un possibile futuro. Nella contabilità di questa emorragia (di cui non conosciamo i numeri esatti ma registriamo le assenze): le registrano le famiglie, lo registrano le piccole comunità paesane che hanno visto svanire una intera generazione; lo registriamo nelle associazioni dove il numero di giovani è decresciuto in modo esponenziale, privando di nuove idealità questi organismi sociali impegnati nella tessitura di ogni possibile rapporto di comunicazione. In altre parole la parte più attiva del corpo sociale svanisce ogni giorno di più senza provocare il minimo scalpore presso i governanti, i decisori, le parti sociali. Per questo motivo oggi il Comitato insiste ancora sulla salvaguardia del patrimonio storico/archeologico e partecipa e promuove ogni possibile iniziativa per mantenere viva l’attenzione sui nostri “tesori” e non a beneficio dei turisti, ma per mantenere inalterata la continuità storica e sociale; per dire che la nostra società esiste e non è minacciata dall’immigrazione (cento volte inferiore alla nostra emigrazione, questo sì ). Allo stesso tempo vogliamo entrare nel vivo del problema dell’emigrazione delle nostre intelligenze che non possono essere trattenute con promesse e leggi che vogliono impedire la mobilità territoriale. Siamo impegnati con altre associazioni, con cui facciamo rete, nella grande tematica ambientale perché crediamo che le cose stiano andando nella direzione sbagliata. Parole, chiacchere, forse, ma solo parlando si può esprimere una opinione, oggi che la classe politica ha di fatto abdicato alla funzione di governo e lasciato a Banchieri ed industriali lo sfruttamento parossistico delle risorse mondiali che, non lo dimentichiamo, appartengono a tutti.

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